sabato 6 novembre 2010

Di cosa si nutrono le carogne?

Tale Marco Zucchetti, di mestiere pennivendolo di casa Berlusconi, già distintosi per articoli del genere: "Il nuovo «business» della Cgil? Basta metalmeccanici ecco rom e serbi", "Silvio amato dai vip del mondo mentre in Italia la sinistra rosica", "Il poeta Vendola ha cambiato "eroe": da Carlo Giuliani a Fini" e altre perle che chi ha tempo da perdere (come me) può andarsi a leggere sul sito de Il Giornale vuole una medaglietta in più e pubblica un articolo in cui attacca nel tradizionale modo carognesco nientemeno che padre Alex Zanotelli.
L'articolo in questione - di cui non metto il link perchè certa merda non va linkata mai - ha per titolo "Nella sfida tra esagitati tv padre Zanotelli batte Lerner" ed è una tale accozzaglia di vergogne che lascio la parola a chi più di me conosce l'argomento.
Riprendo dunque (copio/incollo) la lettera di don Renato Sacco, di Pax Christi, che offre una lezioncina di civiltà all'incauto pennivendolo e che così recita:
Caro sig. Marco Zucchetti,
ho letto il suo articolo su il Giornale del 27 ottobre 2010: ‘Nella sfida tra esagitati tv padre Zanotelli batte Lerner’.
Le scrivo non per entrare nel merito dei contenuti (smaltimento rifiuti in Campania, ecc). E neanche per prendere le difese d’ufficio di padre Alex Zanotelli o di Gad Lerner. Le ritengo persone che sanno essere al di sopra di un certo modo di scrivere, e non hanno certo bisogno di essere difese da me.
Trovo, infatti, il suo articolo davvero disgustoso, soprattutto per i toni usati nei confronti delle persone. Mi sembra davvero poco educato il suo scrivere di padre Zanotelli, sottolineando il suo… abbigliamento. Già abbiamo visto screditare il lavoro di una persona, un giudice di Milano, a partire dal colore dei calzini. Nel suo articolo p. Zanotelli viene quasi ridicolizzato perchè indossa una “camicia hawaiana degna di magnum P.I in gita al King Kamehameha Club, pashmina arcobaleno, anello monumentale al dito…”
Forse lei non sa che p. Zanotelli, che continua ad essere missionario e non ‘ex’ come lei ha scritto, ha vissuto per circa 10 anni nella baraccopoli di Korogocho, alla periferia di Nairobi. Non credo che Lei ci sia mai andato. Io ci sono stato solo una settimana, e Le assicuro che è una situazione da girone infernale. La camicia che p. Alex indossa non è hawaiana ma… è realizzata da una cooperativa di donne proprio della baraccopoli in cui lui ha vissuto. Almeno per questo meriterebbe un po’ più di rispetto, non crede? E anche il ‘monumentale anello’ è il patto di fedeltà ai popoli indigeni. Portare un anello così è un grande impegno per una persona, non un motivo su cui scherzare.
P. Zanotelli, attualmente direttore della rivista Mosaico di pace, a cui anch’io collaboro, promossa da Pax Christi, ha tutta la nostra stima e la nostra riconoscenza per la sua costante, coerente e coraggiosa testimonianza. Dalla parte degli ultimi.
Mi spiace che, come avviene sempre più spesso, invece di affrontare le questioni… si affrontino le persone, magari mettendole in ridicolo per spegnerne la forza profetica e di testimonianza, riducendole, come lei dice, a ‘esagitati’.
Distinti saluti,
don Renato Sacco


Bravo don Sacco, hai detto quello che hanno nel cuore le persone che sanno quale sia il lavoro e la partecipazione alle sofferenze di moltissimi uomini di religione, quotidiano, costante, faticosissimo... mentre il tuo padrone - Zucchetti zuccone! - si compra e si spupazza povere ragazzine vittime davanti agli occhi dell'inamovibile elettorato moderato!
Meditare è il minimo che si possa fare!

1 commento:

  1. Pennivendoli! Non avrei mai pensato che si potesse infierire senza una ragione su una persona straordinaria come Padre Zanotelli - uno dei pochi sacerdoti che stimo moltissimo -, ma, conoscendo la reputazione della cartaccia da cui proviene la diffamazione, non ci si potrebbe aspettare altro!!!
    Marco, scusa la mia assenza! Presto commenterò anche i tuoi post più recenti! Per ora ti do la buona notte.

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