E' morta a 28 anni Isabelle Caro.
Isabelle era assurta agli "onori" della cronaca per aver accettato di posare per una celebre fotografia di Oliviero Toscani che testimoniava la terribile devastazione globale dell'individuo che la malattia anoressia induce nel corpo, dopo aver preso a tal punto possesso della mente da annientarla e piegarla al suo tetro regno.
E' successo a lei e lo abbiamo saputo solo più di un mese dopo perchè era famosa. Succede a molte altre ragazze e donne (e negli ultimi anni anche a qualche ragazzo) e non lo sapremo mai perché questa è una malattia che si nasconde, si nega e con cui è difficile confrontarsi. Per tutti.
E' utile ricordare che Isabelle è stata una modella? Una delle ragazze devastate dalla nobilissima la schiera di quegli squittenti stilisti che sorridono e sculettano di gioia e allegria in TV mentre i loro conti in banca si gonfiano di migliaia di miliardi fatti insultando il corpo delle donne, di cui essi stilisti (certo non tutti, ma chi è senza peccato scagli la prima pietra!) plasmano crudelmente il "pedigree" attraverso la spudorata teorizzazione della devastazione della figura fisica femminile e i conseguente annullamento di quella specificità di genere, che è insieme dignità, umanità e bellezza unica e incomparabile nell'Universo.
Grazie a loro. Davvero grazie! Possa un Dio, che esiste e vede, ricordare il loro contributo alla civiltà umana! E possiamo tutti noi non comprare più nemmeno uno straccio per pulire il pavimento da questi signori!
Sono troppo brusco?
E' che mi fa incazzare a sangue il fatto che un essere pensante e umano possa mandare a sfilare in passerella invece che cercare di curare e aiutare e proteggere e amare la sofferenza immensa che deve avere nel cuore una ragazza come quella che appare nella foto? (Che è appunto Isabelle Caro).
Aggiungo questo link a un blog che tratta molto meglio di quanto possa fare io l'argomento e commenta questa notizia.
mercoledì 29 dicembre 2010
mercoledì 15 dicembre 2010
Marco Anneo Lucano... vede lontano: il nulla al potere.
I Calearo's Friends determinanti per la fiducia al governo B. (Vedasi post sotto). E' pazzesco, ma oggi l'Italia è nelle mani di tre soggetti di questo genere e di altri ancora che vendono il proprio voto in cambio della rata del mutuo o di un posticino da sottosegretario o di una prebenda qualsiasi. Era già pazzesco che potessero essere in Parlamento. E adesso magari finiranno in un manuale di storia! Questo è un paese perduto nel nulla cosmico! (Come da immagine).
venerdì 10 dicembre 2010
Cose che non si possono sentire...
Ma come possono personaggi come questi aspirare ad essere l'élite del Paese?
Ma come possono chiedere i voti? Movimento di responsabilità nazionale!!!! Ascoltate bene le motivazioni della costituzione del nuovo gruppo parlamentare dei Calearo's Friends!
Etichette:
Calearo's Friends,
impuniti,
responsabilità
sabato 27 novembre 2010
Cose che fanno bene al cuore.
Finalmente una donna alla guida del lavoro. Auguri con tutto il cuore.
"Io penso che questo paese avrà un futuro. E sarà governato dalle donne"
(Erri De Luca)
"Io penso che questo paese avrà un futuro. E sarà governato dalle donne"
(Erri De Luca)
sabato 20 novembre 2010
Chi comanda nel partito?
Accogliamo con viva trepidazione e simpatia l'illuminazione che la Carfagna Mara, sulla via di un tramonto annunciato, si accorge che nel suo partito comandano "gli affaristi"... i Verdini, i Larussa... addirittura i Cosentino! La gioia per questa fulminazione è sincera perché Mara pareva essere una delle più fedeli alla linea, al punto di essere sospettata (ingiustamente per l'amor del cielo) di essere dove stava per aver assecondato - e molto - il Cavaliere dalla Penna Dritta (da distinguere accuratamente dal Cavaliere dalla Penna Dura che è schioppato su altra curve).
In prima fila ad attaccarla e ad accusarla di "tradimento", per la cronaca, è la nipotina del Duce, che il partito l'aveva abbandonato per poi tornare a fare il mestiere che ben le si addice, quello del cane da guardia urlante. Siamo in attesa degli strali della seconda ex transfuga ed ex moglie di un chirurgo plastico che è riuscito nell'impresa di rifarla tutta... tranne il cervello...
Ma la gente dove ha la testa a dare il paese in mano a certi soggetti?
In prima fila ad attaccarla e ad accusarla di "tradimento", per la cronaca, è la nipotina del Duce, che il partito l'aveva abbandonato per poi tornare a fare il mestiere che ben le si addice, quello del cane da guardia urlante. Siamo in attesa degli strali della seconda ex transfuga ed ex moglie di un chirurgo plastico che è riuscito nell'impresa di rifarla tutta... tranne il cervello...
Ma la gente dove ha la testa a dare il paese in mano a certi soggetti?
Etichette:
affaristi,
bugie di governo,
Carfagna,
Mussolini,
Santanché
sabato 13 novembre 2010
Aiutiamo insieme tutte le Sakineh e le Asia Bibi…
La "cultura" maschilista ha migliaia di anni di pratica.
E chi pratica affina la teoria.
Chi conosce la storia dell'umanità - anche quella "di superficie" insegnata nelle scuole - sa che, in ogni epoca e in ogni parte della Terra, il potere non viene semplicemente esercitato per il proprio "benessere" momentaneo, ma costruisce le strutture stesse della sua perpetuazione con il fine di far durare in eterno questo "benessere".
Questo, prima ancora che per le classi sociali, vale per i generi.
Di queste strutture - semplificando - se ne possono distinguere tre macrotipi:
- "economia", cioè costruzione di cicli produttivi e di una organizzazione del lavoro che privilegino sempre una parte della società, escludendo l'altra e costringendola alla schiavitù sociale attraverso la dipendenza economica;
- "regole", cioè imposizione di leggi, regolamenti, editti, anatemi, فتاوى e chi più ne ha più ne metta… che interdicano comportamenti sociali e personali che, ove praticati, mettano in discussione la legittimità stessa dell'organizzazione dell'economia e della società;
- "ideologia", vera cornice del quadro e insieme la sua sostanza storica. Questa è strutturata ad un livello più profondo (ormai quasi subliminale) per offrire una base diffusa e unanimistica di "consenso" a tutto il castello sociale e "legalizzare" nella mente di tutti e ciascuno i "valori" di una società, emarginando chi si fa portatore di valori "pericolosi" per l'ordine sociale.
Perché il giochino funzioni è però necessario che i ruoli di controllo siano più "penetranti" e diffusi. Non bastano tribunali e polizie, è necessario che i controllori dell'ordine sociale siano le vittime stesse di questo ordine e siano dislocati in ogni quartiere, in ogni casa, in ogni scuola, in ogni circolo e chiesa...
In una parola: chi ha il potere lo esercita soprattutto controllando in ogni dove la società, imponendo - talvolta con la forza brutale e talvolta con il viso d'angelo - le strutture e le regole di quella società e istituzionalizzando così il proprio "diritto".
La prima preoccupazione di chi governa il mondo - come dice sempre una mia carissima amica e come appare chiaro a ogni persona di buon senso - è la vessazione delle donne.
Ma lo scopo? Suggerirei - sempre con la mia amica e le succitate persone di buon senso - che il fine "tattico" è quello di impadronirsi delle esistenze delle donne fino a ridurle in schiavitù per consegnarle all'uomo di turno cosicché possa sfogare sulla sua individuale "compagna" la sua frustrazione per l'oppressione a cui egli stesso è sottoposto dal potere.
Cosa che moltissimi uomini fanno quotidianamente e senza farsi troppe domande sull'origine di quello che finiscono per considerare appunto un "diritto", assecondando l'obiettivo strategico della conservazione dell'ordine sociale e del potere maschile dominante contro le donne e chiunque altra/o prefiguri un ordine sociale (ed umano) "altro" e pericoloso.
Però ogni maschio (e uomo) che abbia nel cuore amore per l'umanità (in cui ogni nostra vita si specchia), e anche solo per sè stesso, dovrebbe avere chiaro che il ruolo di miserabile potere che il potere vero gli assegna è una pillola dorata di vergognosa gratificazione che nasconde - in realtà - la codificazione ad perpetuum della sua stessa schiavitù al potere.
A noi maschi dovrebbe dunque essere chiaro che assumere e riprodurre questo ruolo facendosi "padroni delle donne" significa proprio diventare degli schiavi!
Allora non si può che raccogliere l'appello e stare dalla parte delle donne che oggi vengono massacrate nella società, sul lavoro e spesso nella loro stessa cerchia familiare…
Ricordate: economia, leggi, ideologia...
E, a nostra volta, fare appello anche alle donne.
Aiutateci a crescere vicino a voi. E fatelo anche contrastando la penetrazione dell'ideologia del potere tra di voi, con dolcezza ma anche con decisione. Il potere maschilista che impone quel ruolo, offrendo alcune briciole di gratificazione personale a chi è disponibile a farsi ancella dei potenti (e traditrice della propria condizione di genere) senza puntare i piedi, non potrà niente se le madri, le amiche, i padri, gli amici, le donne e gli uomini insieme si ribelleranno e diventeranno insieme liberi.
Naturalmente è superfluo dire che le donne che hanno massacrato di botte Asia Bibi e poi l'hanno consegnata al potere maschile perché "finisca il lavoro" sono solo la longa manus dei maschi che le hanno private dell'identità mascherandole alla luce del mondo e che continuano a detenere il potere e a sostenerlo con l'ideologia e il bastone.
Naturalmente è superfluo dire che le donne cadute in questo terrificante tramaglio sono dunque anch'esse vittime perché la rete ha maglie fitte ed è molto facile restarci imbrigliate e perché il potere ha a disposizione molti e variegati strumenti, tra cui spiccano la paura e la violenza.
Ma non è superfluo dire che prese di posizione decise da parte delle donne per "disarmare" quelle mani sarebbero utilissime anche agli uomini che vogliono contribuire all'affrancamento delle donne (e anche di sè stessi) dalla schiavitù.
Con voi vicine e solidali qualcosa possiamo finalmente fare anche noi uomini, "smarcandoci" e combattendo nelle fila del nostro genere quelle struttura e sovrastruttura maschiliste del potere per rimettere in circolo energie che possano condurre a quella umanità libera in cui la distinzione di genere sia fonte di reciproca di curiosità e ricchezza, di gioia e piacere simili a quelle che ogni essere umano ha quando si ferma ad ammirare, la bellezza, la varietà e le diversità del nostro mondo.
Qualcosa, finalmente e concretamente, che ci aiuterà a liberarci definitivamente - senza paura di ricadute - e in profondità al ruolo per vivere davvero da esseri umani liberi.
E chi pratica affina la teoria.
Chi conosce la storia dell'umanità - anche quella "di superficie" insegnata nelle scuole - sa che, in ogni epoca e in ogni parte della Terra, il potere non viene semplicemente esercitato per il proprio "benessere" momentaneo, ma costruisce le strutture stesse della sua perpetuazione con il fine di far durare in eterno questo "benessere".
Questo, prima ancora che per le classi sociali, vale per i generi.
Di queste strutture - semplificando - se ne possono distinguere tre macrotipi:
- "economia", cioè costruzione di cicli produttivi e di una organizzazione del lavoro che privilegino sempre una parte della società, escludendo l'altra e costringendola alla schiavitù sociale attraverso la dipendenza economica;
- "regole", cioè imposizione di leggi, regolamenti, editti, anatemi, فتاوى e chi più ne ha più ne metta… che interdicano comportamenti sociali e personali che, ove praticati, mettano in discussione la legittimità stessa dell'organizzazione dell'economia e della società;
- "ideologia", vera cornice del quadro e insieme la sua sostanza storica. Questa è strutturata ad un livello più profondo (ormai quasi subliminale) per offrire una base diffusa e unanimistica di "consenso" a tutto il castello sociale e "legalizzare" nella mente di tutti e ciascuno i "valori" di una società, emarginando chi si fa portatore di valori "pericolosi" per l'ordine sociale.
Perché il giochino funzioni è però necessario che i ruoli di controllo siano più "penetranti" e diffusi. Non bastano tribunali e polizie, è necessario che i controllori dell'ordine sociale siano le vittime stesse di questo ordine e siano dislocati in ogni quartiere, in ogni casa, in ogni scuola, in ogni circolo e chiesa...
In una parola: chi ha il potere lo esercita soprattutto controllando in ogni dove la società, imponendo - talvolta con la forza brutale e talvolta con il viso d'angelo - le strutture e le regole di quella società e istituzionalizzando così il proprio "diritto".
La prima preoccupazione di chi governa il mondo - come dice sempre una mia carissima amica e come appare chiaro a ogni persona di buon senso - è la vessazione delle donne.
Ma lo scopo? Suggerirei - sempre con la mia amica e le succitate persone di buon senso - che il fine "tattico" è quello di impadronirsi delle esistenze delle donne fino a ridurle in schiavitù per consegnarle all'uomo di turno cosicché possa sfogare sulla sua individuale "compagna" la sua frustrazione per l'oppressione a cui egli stesso è sottoposto dal potere.
Cosa che moltissimi uomini fanno quotidianamente e senza farsi troppe domande sull'origine di quello che finiscono per considerare appunto un "diritto", assecondando l'obiettivo strategico della conservazione dell'ordine sociale e del potere maschile dominante contro le donne e chiunque altra/o prefiguri un ordine sociale (ed umano) "altro" e pericoloso.
Però ogni maschio (e uomo) che abbia nel cuore amore per l'umanità (in cui ogni nostra vita si specchia), e anche solo per sè stesso, dovrebbe avere chiaro che il ruolo di miserabile potere che il potere vero gli assegna è una pillola dorata di vergognosa gratificazione che nasconde - in realtà - la codificazione ad perpetuum della sua stessa schiavitù al potere.
A noi maschi dovrebbe dunque essere chiaro che assumere e riprodurre questo ruolo facendosi "padroni delle donne" significa proprio diventare degli schiavi!
Allora non si può che raccogliere l'appello e stare dalla parte delle donne che oggi vengono massacrate nella società, sul lavoro e spesso nella loro stessa cerchia familiare…
Ricordate: economia, leggi, ideologia...
E, a nostra volta, fare appello anche alle donne.
Aiutateci a crescere vicino a voi. E fatelo anche contrastando la penetrazione dell'ideologia del potere tra di voi, con dolcezza ma anche con decisione. Il potere maschilista che impone quel ruolo, offrendo alcune briciole di gratificazione personale a chi è disponibile a farsi ancella dei potenti (e traditrice della propria condizione di genere) senza puntare i piedi, non potrà niente se le madri, le amiche, i padri, gli amici, le donne e gli uomini insieme si ribelleranno e diventeranno insieme liberi.
Naturalmente è superfluo dire che le donne che hanno massacrato di botte Asia Bibi e poi l'hanno consegnata al potere maschile perché "finisca il lavoro" sono solo la longa manus dei maschi che le hanno private dell'identità mascherandole alla luce del mondo e che continuano a detenere il potere e a sostenerlo con l'ideologia e il bastone.
Naturalmente è superfluo dire che le donne cadute in questo terrificante tramaglio sono dunque anch'esse vittime perché la rete ha maglie fitte ed è molto facile restarci imbrigliate e perché il potere ha a disposizione molti e variegati strumenti, tra cui spiccano la paura e la violenza.
Ma non è superfluo dire che prese di posizione decise da parte delle donne per "disarmare" quelle mani sarebbero utilissime anche agli uomini che vogliono contribuire all'affrancamento delle donne (e anche di sè stessi) dalla schiavitù.
Con voi vicine e solidali qualcosa possiamo finalmente fare anche noi uomini, "smarcandoci" e combattendo nelle fila del nostro genere quelle struttura e sovrastruttura maschiliste del potere per rimettere in circolo energie che possano condurre a quella umanità libera in cui la distinzione di genere sia fonte di reciproca di curiosità e ricchezza, di gioia e piacere simili a quelle che ogni essere umano ha quando si ferma ad ammirare, la bellezza, la varietà e le diversità del nostro mondo.
Qualcosa, finalmente e concretamente, che ci aiuterà a liberarci definitivamente - senza paura di ricadute - e in profondità al ruolo per vivere davvero da esseri umani liberi.
sabato 6 novembre 2010
Di cosa si nutrono le carogne?
Tale Marco Zucchetti, di mestiere pennivendolo di casa Berlusconi, già distintosi per articoli del genere: "Il nuovo «business» della Cgil? Basta metalmeccanici ecco rom e serbi", "Silvio amato dai vip del mondo mentre in Italia la sinistra rosica", "Il poeta Vendola ha cambiato "eroe": da Carlo Giuliani a Fini" e altre perle che chi ha tempo da perdere (come me) può andarsi a leggere sul sito de Il Giornale vuole una medaglietta in più e pubblica un articolo in cui attacca nel tradizionale modo carognesco nientemeno che padre Alex Zanotelli.
L'articolo in questione - di cui non metto il link perchè certa merda non va linkata mai - ha per titolo "Nella sfida tra esagitati tv padre Zanotelli batte Lerner" ed è una tale accozzaglia di vergogne che lascio la parola a chi più di me conosce l'argomento.
Riprendo dunque (copio/incollo) la lettera di don Renato Sacco, di Pax Christi, che offre una lezioncina di civiltà all'incauto pennivendolo e che così recita:
Caro sig. Marco Zucchetti,
ho letto il suo articolo su il Giornale del 27 ottobre 2010: ‘Nella sfida tra esagitati tv padre Zanotelli batte Lerner’.
Le scrivo non per entrare nel merito dei contenuti (smaltimento rifiuti in Campania, ecc). E neanche per prendere le difese d’ufficio di padre Alex Zanotelli o di Gad Lerner. Le ritengo persone che sanno essere al di sopra di un certo modo di scrivere, e non hanno certo bisogno di essere difese da me.
Trovo, infatti, il suo articolo davvero disgustoso, soprattutto per i toni usati nei confronti delle persone. Mi sembra davvero poco educato il suo scrivere di padre Zanotelli, sottolineando il suo… abbigliamento. Già abbiamo visto screditare il lavoro di una persona, un giudice di Milano, a partire dal colore dei calzini. Nel suo articolo p. Zanotelli viene quasi ridicolizzato perchè indossa una “camicia hawaiana degna di magnum P.I in gita al King Kamehameha Club, pashmina arcobaleno, anello monumentale al dito…”
Forse lei non sa che p. Zanotelli, che continua ad essere missionario e non ‘ex’ come lei ha scritto, ha vissuto per circa 10 anni nella baraccopoli di Korogocho, alla periferia di Nairobi. Non credo che Lei ci sia mai andato. Io ci sono stato solo una settimana, e Le assicuro che è una situazione da girone infernale. La camicia che p. Alex indossa non è hawaiana ma… è realizzata da una cooperativa di donne proprio della baraccopoli in cui lui ha vissuto. Almeno per questo meriterebbe un po’ più di rispetto, non crede? E anche il ‘monumentale anello’ è il patto di fedeltà ai popoli indigeni. Portare un anello così è un grande impegno per una persona, non un motivo su cui scherzare.
P. Zanotelli, attualmente direttore della rivista Mosaico di pace, a cui anch’io collaboro, promossa da Pax Christi, ha tutta la nostra stima e la nostra riconoscenza per la sua costante, coerente e coraggiosa testimonianza. Dalla parte degli ultimi.
Mi spiace che, come avviene sempre più spesso, invece di affrontare le questioni… si affrontino le persone, magari mettendole in ridicolo per spegnerne la forza profetica e di testimonianza, riducendole, come lei dice, a ‘esagitati’.
Distinti saluti,
don Renato Sacco
Bravo don Sacco, hai detto quello che hanno nel cuore le persone che sanno quale sia il lavoro e la partecipazione alle sofferenze di moltissimi uomini di religione, quotidiano, costante, faticosissimo... mentre il tuo padrone - Zucchetti zuccone! - si compra e si spupazza povere ragazzine vittime davanti agli occhi dell'inamovibile elettorato moderato!
Meditare è il minimo che si possa fare!
L'articolo in questione - di cui non metto il link perchè certa merda non va linkata mai - ha per titolo "Nella sfida tra esagitati tv padre Zanotelli batte Lerner" ed è una tale accozzaglia di vergogne che lascio la parola a chi più di me conosce l'argomento.
Riprendo dunque (copio/incollo) la lettera di don Renato Sacco, di Pax Christi, che offre una lezioncina di civiltà all'incauto pennivendolo e che così recita:
Caro sig. Marco Zucchetti,
ho letto il suo articolo su il Giornale del 27 ottobre 2010: ‘Nella sfida tra esagitati tv padre Zanotelli batte Lerner’.
Le scrivo non per entrare nel merito dei contenuti (smaltimento rifiuti in Campania, ecc). E neanche per prendere le difese d’ufficio di padre Alex Zanotelli o di Gad Lerner. Le ritengo persone che sanno essere al di sopra di un certo modo di scrivere, e non hanno certo bisogno di essere difese da me.
Trovo, infatti, il suo articolo davvero disgustoso, soprattutto per i toni usati nei confronti delle persone. Mi sembra davvero poco educato il suo scrivere di padre Zanotelli, sottolineando il suo… abbigliamento. Già abbiamo visto screditare il lavoro di una persona, un giudice di Milano, a partire dal colore dei calzini. Nel suo articolo p. Zanotelli viene quasi ridicolizzato perchè indossa una “camicia hawaiana degna di magnum P.I in gita al King Kamehameha Club, pashmina arcobaleno, anello monumentale al dito…”
Forse lei non sa che p. Zanotelli, che continua ad essere missionario e non ‘ex’ come lei ha scritto, ha vissuto per circa 10 anni nella baraccopoli di Korogocho, alla periferia di Nairobi. Non credo che Lei ci sia mai andato. Io ci sono stato solo una settimana, e Le assicuro che è una situazione da girone infernale. La camicia che p. Alex indossa non è hawaiana ma… è realizzata da una cooperativa di donne proprio della baraccopoli in cui lui ha vissuto. Almeno per questo meriterebbe un po’ più di rispetto, non crede? E anche il ‘monumentale anello’ è il patto di fedeltà ai popoli indigeni. Portare un anello così è un grande impegno per una persona, non un motivo su cui scherzare.
P. Zanotelli, attualmente direttore della rivista Mosaico di pace, a cui anch’io collaboro, promossa da Pax Christi, ha tutta la nostra stima e la nostra riconoscenza per la sua costante, coerente e coraggiosa testimonianza. Dalla parte degli ultimi.
Mi spiace che, come avviene sempre più spesso, invece di affrontare le questioni… si affrontino le persone, magari mettendole in ridicolo per spegnerne la forza profetica e di testimonianza, riducendole, come lei dice, a ‘esagitati’.
Distinti saluti,
don Renato Sacco
Bravo don Sacco, hai detto quello che hanno nel cuore le persone che sanno quale sia il lavoro e la partecipazione alle sofferenze di moltissimi uomini di religione, quotidiano, costante, faticosissimo... mentre il tuo padrone - Zucchetti zuccone! - si compra e si spupazza povere ragazzine vittime davanti agli occhi dell'inamovibile elettorato moderato!
Meditare è il minimo che si possa fare!
Etichette:
Alex Zanotelli,
Don Sacco,
missionari
venerdì 5 novembre 2010
La prima vittima della guerra...
La prima vittima della guerra sono io. La prima vittima della guerra è la poesia e l'umanità. La mia storia è questa qui, consegnata alla storia in breve, ma quel breve è tutta la mia vita, che vi assicuro è stata assai intensa assai.
Marco Anneo Lucano (Cordova, 3 novembre 39 – Roma, 30 aprile 65) è stato un poeta romano. Figlio di Marco Anneo Mela, era nipote di Lucio Anneo Seneca e, grazie all'influenza dello zio, entrò alla corte di Nerone, in onore del quale proclamò, in una gara poetica di cui risultò vincitore, le Laudes Neronis.
Fu questo il periodo più lucente della vita di Lucano. Il suo poema, la Pharsalia (ma nei manoscritti è intitolato Bellum civile, "La guerra civile") fu anche acclamato.
Le sorti del poeta, tuttavia, mutarono radicalmente quando cadde in disgrazia presso l'imperatore. Le cause di tale mutamento nei rapporti fra i due non sono chiare. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che i motivi risiedessero in un risentimento personale; altri vi hanno visto una logica conseguenza del precedente allontanamento dello zio Seneca; altri ancora hanno imputato la causa principale alla posizione filorepubblicana assunta da Lucano nella sua opera.
Nel 65 Lucano prese anche parte alla congiura di Pisone. Quando essa venne scoperta, egli fu costretto al suicidio a soli 25 anni, nonostante gli fosse stata promessa l'immunità in cambio della denuncia della madre; suo padre fu proscritto e sua madre riuscì a fuggire da Roma. Alla sua vedova, Polla Argentaria, Stazio dedicò una delle Silvae.
Marco Anneo Lucano (Cordova, 3 novembre 39 – Roma, 30 aprile 65) è stato un poeta romano. Figlio di Marco Anneo Mela, era nipote di Lucio Anneo Seneca e, grazie all'influenza dello zio, entrò alla corte di Nerone, in onore del quale proclamò, in una gara poetica di cui risultò vincitore, le Laudes Neronis.
Fu questo il periodo più lucente della vita di Lucano. Il suo poema, la Pharsalia (ma nei manoscritti è intitolato Bellum civile, "La guerra civile") fu anche acclamato.
Le sorti del poeta, tuttavia, mutarono radicalmente quando cadde in disgrazia presso l'imperatore. Le cause di tale mutamento nei rapporti fra i due non sono chiare. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che i motivi risiedessero in un risentimento personale; altri vi hanno visto una logica conseguenza del precedente allontanamento dello zio Seneca; altri ancora hanno imputato la causa principale alla posizione filorepubblicana assunta da Lucano nella sua opera.
Nel 65 Lucano prese anche parte alla congiura di Pisone. Quando essa venne scoperta, egli fu costretto al suicidio a soli 25 anni, nonostante gli fosse stata promessa l'immunità in cambio della denuncia della madre; suo padre fu proscritto e sua madre riuscì a fuggire da Roma. Alla sua vedova, Polla Argentaria, Stazio dedicò una delle Silvae.
sabato 23 ottobre 2010
La prima vittima della guerra...
E' un po' di tempo che faccio silenzio e ascolto.
Ascolto le donne violate in ogni dove, gli animali massacrati e vivisezionati, i bambini in balia della cattiveria, i poveri abbandonati al loro destino, i malati emarginati dalla vita civile...
Ed è un po' di tempo che tutto sta diventando molto chiaro. E' molto chiaro, ad esempio, che ci hanno costruito intorno un castello di bugie sul significato stesso della vita.
Da molti anni questo lavoro è in corso, dappertutto nel mondo. Gli artefici sono i potenti, che hanno doppiopetto o caftano a seconda degli oppressi da vessare.
E allora cambiare il nostro cuore non può essere più un bello slogan, ma bisogna cambiare davvero il proprio cuore e ritrovarsi con gli occhi negli occhi e stringersi le mani. E prendere il timone e buttarsi nelle tempeste e tentare almeno di invertire la rotta - perchè è la nostra stessa umanità che viene violata e distorta...
Ad esempio quello che è successo finora in Iraq lo hanno chiamato "libertà"!
Come lo chiamereste voi?
Ascolto le donne violate in ogni dove, gli animali massacrati e vivisezionati, i bambini in balia della cattiveria, i poveri abbandonati al loro destino, i malati emarginati dalla vita civile...
Ed è un po' di tempo che tutto sta diventando molto chiaro. E' molto chiaro, ad esempio, che ci hanno costruito intorno un castello di bugie sul significato stesso della vita.
Da molti anni questo lavoro è in corso, dappertutto nel mondo. Gli artefici sono i potenti, che hanno doppiopetto o caftano a seconda degli oppressi da vessare.
E allora cambiare il nostro cuore non può essere più un bello slogan, ma bisogna cambiare davvero il proprio cuore e ritrovarsi con gli occhi negli occhi e stringersi le mani. E prendere il timone e buttarsi nelle tempeste e tentare almeno di invertire la rotta - perchè è la nostra stessa umanità che viene violata e distorta...
Ad esempio quello che è successo finora in Iraq lo hanno chiamato "libertà"!
Come lo chiamereste voi?
martedì 7 settembre 2010
Reza Khan e gli altri bambini
Sono molto triste. E la tristezza è vedere il troppo silenzio. Quanti Reza Khan ci sono in Pakistan, in India, in Africa, in America del Sud? Quanti nell'altra Europa dei rumeni, degli albanesi, delle campagne di Russia e nelle suburre degli USA? Negli Zen di Palermo e di tutto il mondo. Non ascoltare la voce dell'amore (di cui si dicono tenutari) è la causa. I profumati governanti siano maledetti in ogni continente! E maledetta sia la loro ignavia!
martedì 31 agosto 2010
Dimmi con chi vai... ti dirò chi sei!
Dopo aver elogiato pubblicamente Lukashenko, quel bel soggetto che governa la Bielorussia e che gli stessi Stati Uniti (per bocca di una colomba come Condoleeza Rice!) hanno definito come "l'ultimo dittatore e tiranno in Europa", dopo aver fatto sfoggio di amicizia personale e affetto smisurato per Vladimir Putin (che sulla coscienza ne ha tante, ma così tante che più tante non si può!), il Nostro ci tiene ad accogliere a braccia spalancate, baciare le mani e offrire la ribalta del nostro Paese a Gheddafi, uno dei peggiori dittatori del mondo intero.
Tutto mentre il mondo intero vede cosa succede dove, come dice il colonnello, "le donne sono più rispettate" (vedi il caso di Sakineh Ashtiani).
Coperti di merda fino alla nausea... ma non dimenticate che ogni popolo merita il governo che tollera!
Tutto mentre il mondo intero vede cosa succede dove, come dice il colonnello, "le donne sono più rispettate" (vedi il caso di Sakineh Ashtiani).
Coperti di merda fino alla nausea... ma non dimenticate che ogni popolo merita il governo che tollera!
Etichette:
Gheddafi,
Governo Berlusconi,
Lukashenko,
Putin,
violenza sulle donne
domenica 18 luglio 2010
Un premiuccio, tanto per gradire.
C'era una volta (siamo verso la fine degli anni '70) un amministratore delegato di una società immobiliare di nome Edilnord.
Il suo nome era, ed è, Guido Podestà.
Direte: "Quello che adesso è presidente della provincia di Milano?". Yesss. Propi lü!
Direte: "L'Edilnord… quella del Berlusca, il presidente del consiglio?" Yesss. Propi quèla!
Non vi meraviglierete allora se oggi il dipendente beneficato si appresta a consegnare un bel premio al suo padrone di un tempo (ma solo di un tempo? - Podestà è stato portato all'augusta carica di Presidente della provincia proprio dal Berlusca...)
>>>>>>>>>>>>Il premio è il "Grande Milano" e quindi ci voleva una grande motivazione!
Sentite un po': "Statista di rara capacità conduce con responsabilità e lucida consapevolezza il Paese verso un futuro di donne e di uomini liberi che compongono una società solidale fondata sull'amore, la tolleranza e il rispetto per la vita".
"Roba da pazzi..." direte. Neanche per sogno!
Perchè "…con straordinaria lungimiranza e capacità ha reso Milano, la sua amata città, grande in Italia e nel mondo"
E di rinforzo: "…ha scelto di dare il proprio contributo mettendosi con coraggio a servizio del Popolo italiano perseguendo la sia missione di libertà".
E non bastasse: "Personalità dallo straordinario carisma è amato da tanti italiani perchè uomo tra la gente e con la gente, della quale ha compreso i bisogni più profondi sapendo interpretarne le aspettative"
!!!!!!!!!! Questi punti esclamativi sono miei, tutto il resto è roba loro.
Succedono, insomma, cose da far accapponare la pelle. La mia maestra delle elementari avrebbe detto "roba da chiodi!"
Non bastano le leggi ad personam, le ruberie, le bugie spudorate, le figure di merda internazionali, la violazione delle regole, le amicizie con benemeriti dell'Onorata Società e via di seguito... per farci capire che Cesare è proprio Cesare anche se all'anagrafe fa Silvio ci sbatte sui denti anche il premiuccio.
Ma sono solo facce di tolla incommensurabili o c'è di più?
Ricordo il buon Enzo Biagi che sosteneva che, se avesse avuto le tette, il nostro premier avrebbe aspirato anche a fare l'annunciatrice.
Ricordo che un tale scrittore di nome Nicolas Chamfort (Settecento francese, tanto per far vedere che un briciolino di cultura l'ho pure io…) diceva che c'è gente che pur di mettersi in mostra salirebbe sul patibolo… (e diceva anche che c'è chi, per cuocersi le uova, non esiterebbe a bruciare la vostra casa).
Ricordo anche che c'è un paese al mondo, la Corea del Nord del "Caro Leader" Kim Jong-il figlio del "Presidente eterno" Kim Il-sung, a cui rischiamo di assomigliare sempre più. Un paese di cui il compianto Tiziano Terzani ebbe a dire "il fatto che la gente creda davvero di vivere in Paradiso è il più grosso successo del Regime".
E qui di gente che crede di stare in Paradiso ce n'è fin troppa!
Meditare è il minimo che si possa fare...
Il suo nome era, ed è, Guido Podestà.
Direte: "Quello che adesso è presidente della provincia di Milano?". Yesss. Propi lü!
Direte: "L'Edilnord… quella del Berlusca, il presidente del consiglio?" Yesss. Propi quèla!
Non vi meraviglierete allora se oggi il dipendente beneficato si appresta a consegnare un bel premio al suo padrone di un tempo (ma solo di un tempo? - Podestà è stato portato all'augusta carica di Presidente della provincia proprio dal Berlusca...)
>>>>>>>>>>>>Il premio è il "Grande Milano" e quindi ci voleva una grande motivazione!
Sentite un po': "Statista di rara capacità conduce con responsabilità e lucida consapevolezza il Paese verso un futuro di donne e di uomini liberi che compongono una società solidale fondata sull'amore, la tolleranza e il rispetto per la vita".
"Roba da pazzi..." direte. Neanche per sogno!
Perchè "…con straordinaria lungimiranza e capacità ha reso Milano, la sua amata città, grande in Italia e nel mondo"
E di rinforzo: "…ha scelto di dare il proprio contributo mettendosi con coraggio a servizio del Popolo italiano perseguendo la sia missione di libertà".
E non bastasse: "Personalità dallo straordinario carisma è amato da tanti italiani perchè uomo tra la gente e con la gente, della quale ha compreso i bisogni più profondi sapendo interpretarne le aspettative"
!!!!!!!!!! Questi punti esclamativi sono miei, tutto il resto è roba loro.
Succedono, insomma, cose da far accapponare la pelle. La mia maestra delle elementari avrebbe detto "roba da chiodi!"
Non bastano le leggi ad personam, le ruberie, le bugie spudorate, le figure di merda internazionali, la violazione delle regole, le amicizie con benemeriti dell'Onorata Società e via di seguito... per farci capire che Cesare è proprio Cesare anche se all'anagrafe fa Silvio ci sbatte sui denti anche il premiuccio.
Ma sono solo facce di tolla incommensurabili o c'è di più?
Ricordo il buon Enzo Biagi che sosteneva che, se avesse avuto le tette, il nostro premier avrebbe aspirato anche a fare l'annunciatrice.
Ricordo che un tale scrittore di nome Nicolas Chamfort (Settecento francese, tanto per far vedere che un briciolino di cultura l'ho pure io…) diceva che c'è gente che pur di mettersi in mostra salirebbe sul patibolo… (e diceva anche che c'è chi, per cuocersi le uova, non esiterebbe a bruciare la vostra casa).
Ricordo anche che c'è un paese al mondo, la Corea del Nord del "Caro Leader" Kim Jong-il figlio del "Presidente eterno" Kim Il-sung, a cui rischiamo di assomigliare sempre più. Un paese di cui il compianto Tiziano Terzani ebbe a dire "il fatto che la gente creda davvero di vivere in Paradiso è il più grosso successo del Regime".
E qui di gente che crede di stare in Paradiso ce n'è fin troppa!
Meditare è il minimo che si possa fare...
Etichette:
Corea,
Edilnord,
Governo Berlusconi,
Grande Milano,
Kim Il-sung,
Kim Jong-il,
Podestà
giovedì 8 luglio 2010
Proviamo a terremotarci un po'...
Faccio un semplice copia/incolla di una mail pubblicata da chi gestisce il bel blog del Partito dell'Amore per portare la testimonianza di quanta poca verità la grancassa TV e comunicazione di governo (che poi è + o - la stessa cosa) ci abbia propinato sul terremoto a L'Aquila... Leggere e meditare è il minimo che si possa fare!
Su segnalazione di Roby (preziosissima) indico qui il link al post Non è possibile, di Miss Kappa.
Ieri mi ha telefonato l'impiegata di una società di recupero crediti, per conto di Sky. Dice che risulto morosa da settembre 2009 e chiede come mai. Le dico che dal 4 aprile dello scorso anno ho lasciato la mia casa e non vi ho più fatto ritorno causa terremoto, il decoder sky giace schiacciato sotto il peso di una parete crollata. Ammutolisce, si scusa e mi dice che farà presente a chi di dovere. Poi, premurosa, mi chiede se ora, dopo un anno, è tutto a posto. Dice che ha avuto la fortuna di visitare L'Aquila un paio di anni fa, ricorda in particolare una scalinata in selci che scendeva dal Duomo verso la basilica di Collemaggio. Mi sale il groppo in gola e le dico che abitavo proprio lì. Lei ammutolisce di nuovo, poi mi chiede com'è la mia città oggi. Io le racconto del centro militarizzato; che non posso andare a casa mia quando voglio; che, però, i ladri ci vanno indisturbati. Dei palazzi lasciati lì a morire e dei soldi che non ci sono, per ricostruire, né per aiutare noi a sopravvivere. Che, dal primo luglio, torneremo a pagare le tasse ed i contributi, anche se non lavoriamo, e pagheremo l'i.c.i. ed i mutui sulle case distrutte; e ripartiranno regolarmente i pagamenti dei prestiti anche per chi non ha più nulla. Che, a luglio, un terremotato con uno stipendio lordo di 2.000 euro vedrà in busta paga solo 734 euro di retribuzione netta. Che non solo torneremo a pagare le tasse, ma restituiremo subito tutte quelle non pagate dal 6 aprile. Che lo Stato non versa ai 27.000 cittadini senza casa che si gestiscono da soli, neanche quel piccolo contributo di 200 euro mensili che dovrebbe aiutarli a pagare un affitto. Che i prezzi degli affitti sono triplicati, senza nessun controllo. Io pago, in un paesino di 500 anime, quanto Bertolaso pagava per un appartamento in via Giulia, a Roma. Le parlo dei nuovi quartieri costruiti a prezzi di residenze di lusso, alveari senz'anima, senza neanche un giornalaio o un bar. Le racconto di una città che muore, e lei mi risponde "..non è possibile che non si sappia niente di tutto questo. Non potete restare così. Chiamate i giornalisti televisivi. Dovete dirglielo. Chiamate la stampa. Devono scriverlo.
Su segnalazione di Roby (preziosissima) indico qui il link al post Non è possibile, di Miss Kappa.
Ieri mi ha telefonato l'impiegata di una società di recupero crediti, per conto di Sky. Dice che risulto morosa da settembre 2009 e chiede come mai. Le dico che dal 4 aprile dello scorso anno ho lasciato la mia casa e non vi ho più fatto ritorno causa terremoto, il decoder sky giace schiacciato sotto il peso di una parete crollata. Ammutolisce, si scusa e mi dice che farà presente a chi di dovere. Poi, premurosa, mi chiede se ora, dopo un anno, è tutto a posto. Dice che ha avuto la fortuna di visitare L'Aquila un paio di anni fa, ricorda in particolare una scalinata in selci che scendeva dal Duomo verso la basilica di Collemaggio. Mi sale il groppo in gola e le dico che abitavo proprio lì. Lei ammutolisce di nuovo, poi mi chiede com'è la mia città oggi. Io le racconto del centro militarizzato; che non posso andare a casa mia quando voglio; che, però, i ladri ci vanno indisturbati. Dei palazzi lasciati lì a morire e dei soldi che non ci sono, per ricostruire, né per aiutare noi a sopravvivere. Che, dal primo luglio, torneremo a pagare le tasse ed i contributi, anche se non lavoriamo, e pagheremo l'i.c.i. ed i mutui sulle case distrutte; e ripartiranno regolarmente i pagamenti dei prestiti anche per chi non ha più nulla. Che, a luglio, un terremotato con uno stipendio lordo di 2.000 euro vedrà in busta paga solo 734 euro di retribuzione netta. Che non solo torneremo a pagare le tasse, ma restituiremo subito tutte quelle non pagate dal 6 aprile. Che lo Stato non versa ai 27.000 cittadini senza casa che si gestiscono da soli, neanche quel piccolo contributo di 200 euro mensili che dovrebbe aiutarli a pagare un affitto. Che i prezzi degli affitti sono triplicati, senza nessun controllo. Io pago, in un paesino di 500 anime, quanto Bertolaso pagava per un appartamento in via Giulia, a Roma. Le parlo dei nuovi quartieri costruiti a prezzi di residenze di lusso, alveari senz'anima, senza neanche un giornalaio o un bar. Le racconto di una città che muore, e lei mi risponde "..non è possibile che non si sappia niente di tutto questo. Non potete restare così. Chiamate i giornalisti televisivi. Dovete dirglielo. Chiamate la stampa. Devono scriverlo.
Etichette:
bugie di governo,
L'Aquila,
Partito dell'Amore,
terremoto,
verità
giovedì 1 luglio 2010
Loving Army. Microbica adesione.
Il network del Loving Army non è altro che una connessione fra microrganismi... siamo microbi, e ce ne rendiamo conto; e proprio per questo contiamo. Perché.. se un solo virus può distruggere organismi fino a poco prima sani, la salvezza si deve più agli anticorpi che a ogni medicina. E questo vogliamo essere: anticorpi che, a prescindere dai risultati, conoscono il loro dovere. Riconosciamo la necessità di combattere e dunque ci impegniamo, ciascuno nel proprio minuscolo ambito, per operare una guarigione. Lo faremmo anche senza speranza: è il compito degli anticorpi. Ma sotto sotto confidiamo nel nostro potere; crediamo nelle favole. Siamo Davide contro Golia.
Etichette:
futuro,
Loving Army,
Rivoluzione del pensiero
lunedì 21 giugno 2010
A gentile richiesta
E' vero, Roby, mancava il mefistofelico guerrafondaio! Ma l'avevo omesso perché il suo attuale look non potrà mai superare quello dei (suoi) tempi d'oro, quando marciava in piazza a fianco dei giovani e vecchi arnesi del "Boia chi molla", come in questa bella foto d'epoca! (nella foto, quello che ha regalato più capelli al futuro ministro della difesa è Ciccio Franco.)
mercoledì 9 giugno 2010
Bhopal, 25 anni dopo.
Nella notte tra il 2 e il 3 dicembre 1984, nella fabbrica di pesticidi Union Carbide di Bhopal una reazione chimica consentì ad una nube di 40 tonnellate di "fumo bianco" di seminare morte e distruzione. Oltre 10.000 (diecimila) morti in tre giorni e circa 25.000 (venticinquemila) negli anni successivi ed oltre 500.000 (cinquecentomila) bambini, donne, uomini colpiti da devastanti patologie causate dall'inquinamento di terra, aria e acqua. Oggi, a 25 anni di distanza, la sentenza di un tribunale distrettuale indiano ha comminato le condanne: i "negligenti" dirigenti della fabbrica (otto indiani perché gli altri sono latitanti a casa loro negli USA) hanno subito la dura condanna a due anni e ad una multa in rupie equivalente a 1.480 euro. Sarà il caso di commentare?
Interessante leggere questo articolo in merito... E il vomito mi soffoca il cuore!
Interessante leggere questo articolo in merito... E il vomito mi soffoca il cuore!
Etichette:
Ambiente,
Bhopal,
inquinamento,
morte,
Union Carbide
Ma che bella compagnia di giro!
Nello stesso giorno della notizia qui sopra riportata (e della foto) mi piace ricordare chi ha il compito di rappresentare i nostri sentimenti nel mondo.
Nell'ordine: il boss, il portavoce, l'ispirato, il trucido, lo sbauscione, il democristiano, il tifoso, l'avvocaticchio, l'aspirante Nobel, la bella e la bestia... Scusate se è poco! C'è di che andare orgogliosi all'estero a farsi compatire!
Nell'ordine: il boss, il portavoce, l'ispirato, il trucido, lo sbauscione, il democristiano, il tifoso, l'avvocaticchio, l'aspirante Nobel, la bella e la bestia... Scusate se è poco! C'è di che andare orgogliosi all'estero a farsi compatire!
lunedì 31 maggio 2010
sabato 29 maggio 2010
venerdì 28 maggio 2010
3 milioni di litri al giorno!
Il post che segue è un copia/incolla da quello pubblicato dal Partito dell'Amore e da La nave sull'onda. Ogni parola scritta è condivisibile e condivisa.
"3 milioni di litri di petrolio al giorno, da 37 giorni, fa ad oggi 110.000.000 di litri di petrolio già fuoriusciti dalla falla, a cui si aggiunge l'immane mole di altre sostanze dissennatamente scaricate in quantità stratosferiche con la speranza di "migliorare" o camuffare la situazione, quali solventi come il Corexit (4 volte più tossico del petrolio stesso), gli esplosivi, il cemento eccetera. E NESSUNO ha ancora la più pallida idea di come fermare l'emorragia del Pianeta, che lì sta, senza soccorso, come un organismo ferito, con la giugulare aperta. Chi di noi è disposto a guardare in faccia DAVVERO quello che sta succedendo? Diciamo la verità... non guardare dà l'illusione che questo incubo apocalittico sia meno vero. O forse.. che forse, chissà.. che mentre ci distraiamo magari.. qualcosa migliori... Accendi la televisione. I soliti burattini straparlano. Si preoccupano delle loro piccole beghe, e soprattutto di gestire, eternamente, i loro piccoli abusi salvando la faccia e i propri miserabili vantaggi, trafficano senza posa ciascuno col proprio carico di piccoli disastri nazionali, piccole ecocatastrofi, piccole guerre e traffici di ogni genere, piccoli genocidi e latrocini... tutte "piccole" tessere della distruzione da cui è difficile intuire la diretta ricaduta sulle loro minuscole, isolate e privilegiate esistenze. Come lo sono, in scala minore, i gesti distruttivi della miriade di ancor più piccole marionette, quelli che nella propria vita, allo stesso modo, combattono per piccoli successi, sgomitando gli uni contro gli altri in incessanti competizioni, per emergere, per farsi invidiare, per prevalere anche solo un po'.. ancora un altro po'; senza alcuna visione delle ricadute che, in bene o in male, hanno i loro pensieri ed azioni sul mondo, e dal mondo a loro stessi. Ma questo evento, oggi, ora? Neanche questo, ci dice qualcosa? Come possiamo non vedere, finalmente e una volta per tutte, che siamo cellule di un organismo in gravissimo e imminente pericolo? Come possiamo illuderci che questa tragedia non presenterà il conto, direttamente e concretamente, a ciascuno di noi? Con tutta me stessa, sinceramente, io sono certa che, ogni sera e ogni mattina, tenacemente, sistematicamente, senza mai cedere né distrarsi, senza mai disperarsi ma anche senza illudersi che le cose si risolvano "da sole"... prima di immergersi nel sonno e prima di affrontare la giornata io credo che ciascuno di noi dovrebbe raccogliere tutte le proprie forze mentali e pregare per questo Pianeta, chiamare a raccolta il filo dei pensieri collettivo, fare appello alla coscienza planetaria che da qualche parte tesse, dall'energia dei pensieri, la struttura di ciò che si vede. Io credo che OGNUNO di noi dovrebbe capire, e convincersi, che portare rettitudine e generosità nella propria, singola vita, smettendola di tramare in modo ridicolo per arraffare qualcosa, ma UNENDO ogni energia verso uno scopo comune: questo ci può salvare, solo questo, e va fatto in fretta".
"3 milioni di litri di petrolio al giorno, da 37 giorni, fa ad oggi 110.000.000 di litri di petrolio già fuoriusciti dalla falla, a cui si aggiunge l'immane mole di altre sostanze dissennatamente scaricate in quantità stratosferiche con la speranza di "migliorare" o camuffare la situazione, quali solventi come il Corexit (4 volte più tossico del petrolio stesso), gli esplosivi, il cemento eccetera. E NESSUNO ha ancora la più pallida idea di come fermare l'emorragia del Pianeta, che lì sta, senza soccorso, come un organismo ferito, con la giugulare aperta. Chi di noi è disposto a guardare in faccia DAVVERO quello che sta succedendo? Diciamo la verità... non guardare dà l'illusione che questo incubo apocalittico sia meno vero. O forse.. che forse, chissà.. che mentre ci distraiamo magari.. qualcosa migliori... Accendi la televisione. I soliti burattini straparlano. Si preoccupano delle loro piccole beghe, e soprattutto di gestire, eternamente, i loro piccoli abusi salvando la faccia e i propri miserabili vantaggi, trafficano senza posa ciascuno col proprio carico di piccoli disastri nazionali, piccole ecocatastrofi, piccole guerre e traffici di ogni genere, piccoli genocidi e latrocini... tutte "piccole" tessere della distruzione da cui è difficile intuire la diretta ricaduta sulle loro minuscole, isolate e privilegiate esistenze. Come lo sono, in scala minore, i gesti distruttivi della miriade di ancor più piccole marionette, quelli che nella propria vita, allo stesso modo, combattono per piccoli successi, sgomitando gli uni contro gli altri in incessanti competizioni, per emergere, per farsi invidiare, per prevalere anche solo un po'.. ancora un altro po'; senza alcuna visione delle ricadute che, in bene o in male, hanno i loro pensieri ed azioni sul mondo, e dal mondo a loro stessi. Ma questo evento, oggi, ora? Neanche questo, ci dice qualcosa? Come possiamo non vedere, finalmente e una volta per tutte, che siamo cellule di un organismo in gravissimo e imminente pericolo? Come possiamo illuderci che questa tragedia non presenterà il conto, direttamente e concretamente, a ciascuno di noi? Con tutta me stessa, sinceramente, io sono certa che, ogni sera e ogni mattina, tenacemente, sistematicamente, senza mai cedere né distrarsi, senza mai disperarsi ma anche senza illudersi che le cose si risolvano "da sole"... prima di immergersi nel sonno e prima di affrontare la giornata io credo che ciascuno di noi dovrebbe raccogliere tutte le proprie forze mentali e pregare per questo Pianeta, chiamare a raccolta il filo dei pensieri collettivo, fare appello alla coscienza planetaria che da qualche parte tesse, dall'energia dei pensieri, la struttura di ciò che si vede. Io credo che OGNUNO di noi dovrebbe capire, e convincersi, che portare rettitudine e generosità nella propria, singola vita, smettendola di tramare in modo ridicolo per arraffare qualcosa, ma UNENDO ogni energia verso uno scopo comune: questo ci può salvare, solo questo, e va fatto in fretta".
venerdì 7 maggio 2010
Un'occhiata in Africa...
Scajola, Ciarrapico, Lunardi (per citare gli ultimi e più nominati soltanto) rubacchiano a man salva sotto l'occhio vigile del loro gran capo contribuendo a costruire un mondo in cui non esistono punti di riferimento morali potabili e non ci sono ideali e speranze da trasmettere ai figli perché é una società devastata quella che lasceranno dietro di sè...
Tanto è vero che rilanciano il nucleare come nuovo futuro... e si affidano a veri esperti del settore per le nostre future centrali.
E allora sarebbe il caso di leggersi questo rapportino di Greenpeace su quello che Areva (la società che dovrebbe occuparsi del nostro nucleare) fa da 40 anni in Niger proprio per creare le basi di questo luminoso nuovo futuro: basti sapere che si parla di una falda acquifera contaminata per qualche milione di anni e che nelle strade di Akokan (vicino alle miniere di uranio) è stata rilevata una radioattività di 500 volte superiore alla media dell'area.
E poi riflettere sul come abbiamo ridotto il Congo (uno dei paesi potenzialmente più ricchi della Terra): una fogna di corruzione e sfruttamento per procurarci il coltan che serve a far funzionare i nostri cellulari. Solo chi non vuole sapere non sa: basta farsi un giro per vedere quante situazioni simili ci sono a sud, est, ovest dove la povertà è l'unico futuro che prepariamo per milioni di donne, uomini e bambini.
Tanto è vero che rilanciano il nucleare come nuovo futuro... e si affidano a veri esperti del settore per le nostre future centrali.
E allora sarebbe il caso di leggersi questo rapportino di Greenpeace su quello che Areva (la società che dovrebbe occuparsi del nostro nucleare) fa da 40 anni in Niger proprio per creare le basi di questo luminoso nuovo futuro: basti sapere che si parla di una falda acquifera contaminata per qualche milione di anni e che nelle strade di Akokan (vicino alle miniere di uranio) è stata rilevata una radioattività di 500 volte superiore alla media dell'area.
E poi riflettere sul come abbiamo ridotto il Congo (uno dei paesi potenzialmente più ricchi della Terra): una fogna di corruzione e sfruttamento per procurarci il coltan che serve a far funzionare i nostri cellulari. Solo chi non vuole sapere non sa: basta farsi un giro per vedere quante situazioni simili ci sono a sud, est, ovest dove la povertà è l'unico futuro che prepariamo per milioni di donne, uomini e bambini.
martedì 4 maggio 2010
Un pensiero alla malaria.
Ancora un milione ogni anno di quelli che muoiono di malaria, in ogni angolo della terra sotto il regno della povertà. Eppure ci vorrebbe molto poco per evitarlo. Molto meno di quanto chi questo problema non ce l'ha spenda in un solo giorno per armamenti.
lunedì 3 maggio 2010
Un'altra volta ancora!
Dopo essere bruciata per 2 giorni, è sprofondata la piattaforma della BP. A poche miglia dalla costa della Louisiana, un nuovo disastro ambientale (migliaia di barili di petrolio si riversano in mare ogni giorno), che si aggiunge alle centinaia e centinaia già provocati dall'uomo in ogni angolo del pianeta e oltre. Di questo disastro ci dovremo occupare almeno per i prossimi 50 anni. Forse è il caso di riflettere quando ci propongono di mettere qualche ridente centrale nucleare in un paese ad alto rischio sismico. E, guarda guarda, è il nostro Scajola che sta facendo propaganda per farlo.
Eyjafjallajökul
La Terra sospende il traffico aereo e si concima da sola vista l'incuria con cui non ci occupiamo di un modo di vivere che depreda e non ricostituisce mai le risorse utilizzate.
Etichette:
Ambiente,
Eyjafjallajökul,
Islanda,
Terra,
vulcano
domenica 2 maggio 2010
Forse non tutti sanno che il Ministro...
Claudio Scajola, - che ad Imperia chiamano l'Imperatore
- ex sindaco della città natale, come già lo furono il padre Ferdinando e il fratello Alessandro
- ex dimissionario da quella carica per esser stato coinvolto (e poi assolto) nello scandalo del Casinò di Sanremo (70 giorni di carcere fece, ma poi i giudici stabilirono che si era solo adoperato "per chiedere al conte Borletti un maggiore equilibrio politico nella gestione della casa da gioco") (n.b. anche il padre Ferdinando, a suo tempo, si dimise perché sospettato di aver favorito il cognato per un posto di primario... evidentemente un triste destino di famiglia!)
- ex dichiarante nel 2002 (da ministro dell'Interno del governo Berlusconi) che al G8 di Genova era stato "costretto a dare ordine di sparare se avessero sfondato la zona rossa"
- ex illuminato dell'aviazione civile alla cui augusta intelligenza cui si deve l'istituzione di un volo di linea Alitalia che lo portava da casa sua a Roma (volo sospeso subito dopo le sue dimissioni da ministro)
- ex dimissionario, appunto, dalla carica di ministro dell'Interno per aver dichiarato che Marco Biagi "era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza"
- ripescato e riministrato dal suddetto Berlusconi poco dopo alle Attivittà Produttive
- attualmente ministro allo Sviluppo Economico
E' DI NUOVO AL CENTRO DELL'ATTENZIONE PER ESSERSI FATTO PAGARE LA SUA BELLA CASETTA AL COLOSSEO CON 900MILA EURI DELL'IMPRENDITORE ANEMONE, già noto per essere ufficiale pagatore di molti bertoldi e bertolasi.
Confidiamo che il suo multiforme ingegno lo illumini in questa traversia e gli faccia trovare la via che lo liberi da ogni sospetto e lo restituisca alla comunità festante per la quale possa spendere i suoi talenti.
Confidiamo altresì che i cittadini prendano nota di questo nuovo indizio per comprendere che egli non è degno (come molti altri suoi pari) del ruolo pubblico che ricopre E LA FINISCANO DI PROPINARE ALL'ITALIA GENTE SIMILE.
- ex sindaco della città natale, come già lo furono il padre Ferdinando e il fratello Alessandro
- ex dimissionario da quella carica per esser stato coinvolto (e poi assolto) nello scandalo del Casinò di Sanremo (70 giorni di carcere fece, ma poi i giudici stabilirono che si era solo adoperato "per chiedere al conte Borletti un maggiore equilibrio politico nella gestione della casa da gioco") (n.b. anche il padre Ferdinando, a suo tempo, si dimise perché sospettato di aver favorito il cognato per un posto di primario... evidentemente un triste destino di famiglia!)
- ex dichiarante nel 2002 (da ministro dell'Interno del governo Berlusconi) che al G8 di Genova era stato "costretto a dare ordine di sparare se avessero sfondato la zona rossa"
- ex illuminato dell'aviazione civile alla cui augusta intelligenza cui si deve l'istituzione di un volo di linea Alitalia che lo portava da casa sua a Roma (volo sospeso subito dopo le sue dimissioni da ministro)
- ex dimissionario, appunto, dalla carica di ministro dell'Interno per aver dichiarato che Marco Biagi "era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza"
- ripescato e riministrato dal suddetto Berlusconi poco dopo alle Attivittà Produttive
- attualmente ministro allo Sviluppo Economico
E' DI NUOVO AL CENTRO DELL'ATTENZIONE PER ESSERSI FATTO PAGARE LA SUA BELLA CASETTA AL COLOSSEO CON 900MILA EURI DELL'IMPRENDITORE ANEMONE, già noto per essere ufficiale pagatore di molti bertoldi e bertolasi.
Confidiamo che il suo multiforme ingegno lo illumini in questa traversia e gli faccia trovare la via che lo liberi da ogni sospetto e lo restituisca alla comunità festante per la quale possa spendere i suoi talenti.
Confidiamo altresì che i cittadini prendano nota di questo nuovo indizio per comprendere che egli non è degno (come molti altri suoi pari) del ruolo pubblico che ricopre E LA FINISCANO DI PROPINARE ALL'ITALIA GENTE SIMILE.
Etichette:
casa pagata,
Colosseo,
Imperia,
ministro,
Scajola
sabato 1 maggio 2010
giovedì 29 aprile 2010
Il grande dittatore - Discorso all'Umanità
Così Charlie Chaplin:
"Mi dispiace, ma io non voglio fare l’Imperatore: non è il mio mestiere; non voglio governare né conquistare nessuno. Vorrei aiutare tutti, se possibile: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti. La natura è ricca, è sufficiente per tutti noi; la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell’odio, ci ha condotti a passo d’oca fra le cose più abbiette. Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà; la scienza ci ha trasformato in cinici; l’avidità ci ha resi duri e cattivi; pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari, ci serve umanità; più che abilità, ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. L’aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti; la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell’uomo, reclama la fratellanza universale, l’unione dell’umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente. A coloro che mi odono, io dico: non disperate! L’avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l’amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. L’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e, qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa. Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie. Non vi consegnate a questa gente senza un’anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore. Voi non siete macchine, voi non siete bestie: siete uomini! Voi avete l’amore dell’umanità nel cuore, voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l’amore altrui. Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto: “Il Regno di Dio è nel cuore dell’uomo”. Non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini. Voi! Voi, il popolo, avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità. Voi, il popolo, avete la forza di fare che la vita sia bella e libera; di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi, in nome della democrazia, usiamo questa forza. Uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore! Che dia a tutti gli uomini lavoro; ai giovani un futuro; ai vecchi la sicurezza. Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse, e mai lo faranno! I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavo il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse! Combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere; eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole. Un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati, nel nome della democrazia, siate tutti uniti!"
Hannah, puoi sentirmi? Dovunque tu sia, abbi fiducia. Guarda in alto, Hannah! Le nuvole si diradano: comincia a splendere il Sole. Prima o poi usciremo dall’oscurità, verso la luce e vivremo in un mondo nuovo. Un mondo più buono in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio, della loro brutalità. Guarda in alto, Hannah! L’animo umano troverà le sue ali, e finalmente comincerà a volare, a volare sull’arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro. Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi. Guarda in alto Hannah, lassù.
"Mi dispiace, ma io non voglio fare l’Imperatore: non è il mio mestiere; non voglio governare né conquistare nessuno. Vorrei aiutare tutti, se possibile: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti. La natura è ricca, è sufficiente per tutti noi; la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell’odio, ci ha condotti a passo d’oca fra le cose più abbiette. Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà; la scienza ci ha trasformato in cinici; l’avidità ci ha resi duri e cattivi; pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari, ci serve umanità; più che abilità, ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. L’aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti; la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell’uomo, reclama la fratellanza universale, l’unione dell’umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente. A coloro che mi odono, io dico: non disperate! L’avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l’amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. L’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e, qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa. Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie. Non vi consegnate a questa gente senza un’anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore. Voi non siete macchine, voi non siete bestie: siete uomini! Voi avete l’amore dell’umanità nel cuore, voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l’amore altrui. Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto: “Il Regno di Dio è nel cuore dell’uomo”. Non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini. Voi! Voi, il popolo, avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità. Voi, il popolo, avete la forza di fare che la vita sia bella e libera; di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi, in nome della democrazia, usiamo questa forza. Uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore! Che dia a tutti gli uomini lavoro; ai giovani un futuro; ai vecchi la sicurezza. Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse, e mai lo faranno! I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavo il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse! Combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere; eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole. Un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati, nel nome della democrazia, siate tutti uniti!"
Hannah, puoi sentirmi? Dovunque tu sia, abbi fiducia. Guarda in alto, Hannah! Le nuvole si diradano: comincia a splendere il Sole. Prima o poi usciremo dall’oscurità, verso la luce e vivremo in un mondo nuovo. Un mondo più buono in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio, della loro brutalità. Guarda in alto, Hannah! L’animo umano troverà le sue ali, e finalmente comincerà a volare, a volare sull’arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro. Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi. Guarda in alto Hannah, lassù.
Iscriviti a:
Post (Atom)